Scommetto che conosci, anche se magari non con questo titolo,
La Trahison des images (in italiano: Il tradimento delle immagini), il dipinto del pittore surrealista belga
René Magritte che puoi vedere qua sotto.
«Questa non è una pipa.»
Citando
Wikipedia...
L'opera, contestando la raffigurazione della pipa (non si tratta di fatto di una pipa, bensì di una sua immagine), mira a mettere in risalto la differenza di tangibilità e consistenza che il mondo della realtà ha con quello dei segni, invitando nello stesso tempo alla riflessione sulla complessità del linguaggio.
Comunque devo ammettere che ho trovato molto più affine al mio modo di pensare il testo che accompagna l'immagine qua sotto, nella quale mi sono imbattuta sui social.
Certo che questa è una pipa. Nessuno pensa davvero che le raffigurazioni artistiche di certi oggetti siano letteralmente gli oggetti stessi. Fare riferimento ai simboli come a ciò che essi sono intesi rappresentare è semplicemente una convenzione linguistica universalmente utilizzata. Dire «Questa è una raffigurazione di una pipa» sarebbe troppo faticoso. Quindi sì, questa è una pipa, perché la parola pipa è intesa da tutti riferirsi a raffigurazioni di pipe come pure a pipe vere e proprie. È così che funziona il linguaggio. Smettila di fare il pedante, noioso post-modernista che non sei altro.
UPDATE del 20/6: L'immagine qua sotto, che ho trovato online e salvato sul mio hard disk salvo poi dimenticarmene fino a ieri, mi sembra perfetta per completare questo post... :-)
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