In genere l'espressione "genio del male" viene affibbiata a chi mette il proprio ingegno al servizio di imprese particolarmente spregevoli... ma, dal momento che l'assenteismo dal lavoro non è proprio un comportamento buono e retto, ci può stare anche per presentare la vicenda di cui parlo oggi, dai! ;-) Lo spunto me l'ha dato un articolo piuttosto interessante e istruttivo pubblicato su
Ars Technica con il titolo
Australian man uses snack bags as Faraday cage to block tracking by employer (Uomo australiano usa i sacchetti degli snack come gabbia di Faraday per bloccare il tracciamento da parte del datore di lavoro). Eccone qui di seguito la traduzione.
In 140 occasioni l'elettricista ha registrato che stava lavorando mentre nascondeva la sua posizione.
Un elettricista sessantenne di Perth, nell'Australia occidentale, ha perso il lavoro quando si è scoperto che aveva abusato della sua posizione e delle sue conoscenze tecniche per dedicarsi a un po' di svago durante l'orario di lavoro. Tom Colella ha usato dei sacchetti degli snack in mylar per bloccare il tracciamento GPS tramite il palmare assegnatogli dal suo datore di lavoro per andare a giocare a golf – più di 140 volte – mentre riferiva di essere fuori sede ad effettuare riparazioni.
Nel suo verdetto contro Colella, Bernie Riordan della Fair Work Commission australiana ha scritto:
Ho preso in considerazione che il signor Colella ha messo apertamente il suo palmare dentro un sacchetto vuoto di "Twisties". In qualità di esperto elettricista, il signor Colella sapeva che questo sacchetto avrebbe funzionato come gabbia di Faraday, impedendo così al palmare di funzionare correttamente, specialmente nel fornire aggiornamenti regolari delle coordinate GPS. Il signor Colella ha fatto di tutto per nascondere la sua posizione. Si preoccupava che Aroona lo tenesse sotto controllo quando l'azienda ha introdotto il palmare sul posto di lavoro. All'epoca ha protestato contro il fatto che Aroona avesse queste informazioni. Il signor Colella ha fatto tutto il possibile per inibire la funzionalità del palmare mettendolo in un sacchetto di alluminio per creare una gabbia di Faraday.
Colella, dipendente della joint venture per la gestione delle acque dell'Australia occidentale Aroona Alliance, ha trasformato dei sacchetti d'alluminio vuoti di Smith's Twisties in grossolane gabbie di Faraday, bloccando i segnali provenienti dai satelliti GPS mentre si nascondeva ai collegamenti. I sacchetti degli snack sono fatti con una pellicola che combina alluminio e plastica mylar, rendendoli elettricamente conduttivi e ideali come schermo elettromagnetico temporaneo per dispositivi mobili, a patto che il sacchetto sia chiuso e collegato a terra e non ci si preoccupi di qualche briciola sul dispositivo.
La gabbia di Faraday prende il nome da Michael Faraday, che ha scoperto le proprietà che la fanno funzionare mediante esperimenti con l'elettricità statica e un secchio di ghiaccio. La superficie esterna di un oggetto che agisce da gabbia di Faraday non blocca i fenomeni elettromagnetici, ma li distribuisce sulla sua superficie esterna, e non trasmette la carica o l'onda alle sue superfici interne. Allo stesso tempo, i segnali elettromagnetici all'interno della "gabbia" si diffondono sulla superficie interna e non vengono trasmessi all'esterno.
L'alluminio non è un buon conduttore – si riscalda quando viene attraversato da una gran quantità di potenza – perciò un sacchetto degli snack potrebbe fondere se venisse usato per cercare di bloccare un forte segnale radio dall'interno. Ma i segnali provenienti dai satelliti GPS sono deboli e facilmente soggetti a interferenza, in maniera più o meno intenzionale, in molti modi.
A quanto pare i superiori di Colella erano consapevoli del fatto che egli tenesse il suo palmare avvolto in un sacchetto degli snack. Nella sua decisione, Riordan ha scritto: «I supervisori del signor Colella sapevano che egli metteva il suo palmare nel sacchetto di alluminio e... avrebbero dovuto conoscere l'effetto che questa azione avrebbe avuto sul palmare». Riordan si è detto confuso sul perché i manager di Aroona abbiano tollerato questo comportamento, scrivendo: «Non riesco a capire perché Aroona abbia accettato questa pratica, ma ciò mostra chiaramente che il signor Colella non voleva essere tracciato».
Sembra che adesso Colella viva appieno una vita di lavoro dagli orari flessibili: NPR riferisce che ora sta lavorando come autista di Uber.
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