giovedì 18 gennaio 2018

Si può scherzare sulla morte di un fascista?

Si è scatenata un'accesa polemica riguardo a una battuta pronunciata da Gene Gnocchi nel corso dell'ultima puntata di DiMartedì: a proposito dell'ormai famoso maiale immortalato più volte per le strade di Roma dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni – appartiene ai Casamonica, fa sapere la sindaca Raggi... ambè, allora è tutto OK! ;-) – il comico emiliano ha detto «La Meloni continua a pubblicare foto e video di questo maiale in giro per Roma. Allora, dev'essere il suo maiale che le è scappato: diamole una mano a ritrovarlo! È un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci, ha un anno e mezzo, è molto vispa, potrebbe anche essere candidata in un collegio del Nord». E tutti ad accusarlo di aver dato della "maiala" all'amante del Duce, colpevole soltanto di aver amato l'uomo sbagliato a tal punto da seguirlo nel suo destino di morte. A prendere le parti di Gene Gnocchi sono intervenuti tra gli altri Luca Bottura e Selvaggia Lucarelli, i quali hanno sottolineato che si trattava di una frecciata contro la Meloni e non certo contro la Petacci, e l'interessato si è difeso anche da sé su Radio Capital. Premesso che in genere apprezzo parecchio il modo di fare satira di Gene, trovo che quella spiritosaggine avrebbe potuto risparmiarsela: non faceva poi tanto ridere, anzi non faceva ridere per niente, e se una battuta necessita di spiegazione per poter essere compresa da tutti o quasi senza fraintendimenti, allora c'è qualcosa che non va. Credo che il commento più sensato alla vicenda l'abbia scritto Mattia Feltri.
A proposito di satira non proprio riuscitissima, il vignettista Natangelo c'è cascato di nuovo dedicando questa vignetta al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, reo di aver dichiarato che «il Duce ha fatto anche cose buone» (qualcosa di non troppo dissimile potrei dirlo persino io che sono convintamente antifascista: fermo restando che il regime di Mussolini è stato un disastro, non è possibile che in vent'anni non ne abbia fatta UNA giusta, dai!).


Natangelo ha disegnato il Triste Mietitore, abbattutosi su Amatrice sotto forma di terremoto, che si rammarica per non aver portato con sé nell'aldilà chi veramente l'avrebbe meritato. E Pirozzi, non a torto, si è risentito...


A proposito di satira antifascista, lancio un messaggio nella bottiglia: il tormentone che consiste nel capovolgere le fotografie dei politici di destra, per alludere a Mussolini e compagnia appesi a testa in giù dopo la fucilazione, poteva strappare un sorriso all'inizio, forse... comunque adesso ha proprio stancato, e da un pezzo! E non perché io sia una di quelle persone che sostengono che i morti vadano rispettati a prescindere dai misfatti che possono aver compiuto durante la loro vita. Se muore qualcuno che reputavo indegno di stare al mondo, posso provare sollievo, soddisfazione... ma non certo gioia o addirittura spasso.

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