L'altro giorno una paziente che si era presentata nell'ambulatorio della guardia medica di Cantù, in provincia di Como, trovandosi di fronte il dottor Andi Nganso, 30 anni, nato in Camerun e da 12 anni in Italia, ha girato sdegnosamente i tacchi, non prima di aver proclamato «Non mi faccio visitare da un negro». La reazione del medico, affidata a un post su Facebook in seguito eliminato, è stata esemplare: «Ti ringrazio. Ho un quarto d'ora per bere un caffè».
Invece Musah Awudu, mediatore culturale che collabora con la Caritas di Benevento, recatosi al pronto soccorso dell'Ospedale civile per farsi medicare in seguito a un banale incidente domestico, ha raccontato sempre su Facebook
Sono qui al pronto soccors per una visita. l'infermiera di turno non sta preocupando della mia salutei è molto infastidita dalla mia presenza, quindi mi chiede perché sono venuto in italia? io: "chiedimi del mio problema, per favore " .lei: no no, questo è il mio paese e se non ti piace torna in Africa." E comunque ha la croce e il quadro di padre pio appesi dapertutto. Io le ho fatto notare sfidando la sua fede e la sua professionalita'. Si infastidisce ancora di piu' " viva salvini..viva italia." Ha esclamata. Io sono ancora in fila per vedere il medico. Vi aggiorno ragazzi. Sono Musah, e' sono In diretta dall'Ospidale civile.[Se stessi pensando di biasimarlo per la forma abbastanza approssimativa, ti farei notare che è pieno di nostri connazionali che si esprimono anche peggio]
Per fortuna il trentasettenne ghanese, che a Benevento ci vive da anni ed è molto conosciuto e apprezzato per il suo lavoro e il suo stile di vita, ha ricevuto tante manifestazioni di solidarietà dai cittadini del capoluogo campano. Quando però penso a certi politici che tendono a esasperare simili atteggiamenti di intolleranza per ragioni di mero calcolo elettorale, alimentando un circolo vizioso che non può portare a nulla di buono, sono sempre più pessimista riguardo al futuro della nostra società... :-(
[La "colonna sonora" di questo post – ancora piuttosto attuale a distanza di cinquant'anni dall'uscita – è di Antoine. Per caso ho scoperto che originariamente nel testo di Pietre il verso che ho usato come titolo del post c'era davvero, ma la censura si oppose]
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