Chris Bolin, che sul suo sito si definisce un wannabe polymath (aspirante eclettico), ha creato una pagina internet che per svelare il suo contenuto ti chiede, pensa un po', di disconnetterti da internet: questa. Quando la apri compare il messaggio qui accanto – «Devi andare offline per visualizzare questa pagina. Scollegati per continuare» – e non appena ti disconnetti dalla rete un codice JavaScript fa apparire un testo del quale ti propongo qui di seguito la traduzione.
Solo offline
2017. 2 minuti di lettura.
Vuoi essere produttivo? Basta che tu vada offline, perché mantenere una connessione costante a internet significa mantenere una connessione costante alle interruzioni, sia esterne che interne.
Le interruzioni esterne sono innumerevoli e ben documentate: hai un nuovo messaggio su Gmail, Slack, Twitter, Facebook, Instagram, Snapchat, LinkedIn. Amici, familiari, colleghi e spammer: ciascuno ha un accesso diretto alla tua preziosa attenzione.
Ma sono le distrazioni interne ad essere veramente dannose. Puoi silenziare le notifiche di Twitter e disconnetterti da Slack, ma come fai ad impedire alla tua mente di sviarti? Io ho trascorso delle ore intrappolato nelle reti della mia curiosità. La cosa più pericolosa è il capriccio di una frazione di secondo, riguardo a un nonnulla: «Mi chiedo quale sia la seconda lingua parlata più comunemente». Quei 500 millisecondi potrebbero cambiare la tua giornata, perché non si tratta mai solo di una ricerca su Google o di un articolo di Wikipedia. Scollegarti da internet manda in corto circuito quei capricci, permettendoti di muoverti liberamente. (È lo spagnolo, a proposito)
Questa stessa pagina è un esperimento in tal senso: cosa accadrebbe se certi contenuti ci chiedessero di scollegarci? Cosa succederebbe se i lettori avessero accesso a quella gloriosa attenzione che rende così soddisfacente divorare un romanzo per ore alla volta? Cosa accadrebbe se i creatori potessero abbinare questo con il potere dei moderni dispositivi? I nostri telefoni e computer portatili sono piattaforme incredibili per nuovi contenuti... se solo potessimo sfruttare la nostra attenzione.
I contenuti solo offline imporrebbero anche ai creatori di pensare in modo diverso. Guarda questa pagina: non c'è un solo link, nessuna offerta a piè di pagina per distrarre i lettori. Quanti buoni articoli hai lasciato a metà perché hai seguito un link sottolineato? Quando sei offline, è proprio qui l'unico posto in cui puoi essere.
Posso già udire i lamenti: «Ma io devo essere online per il mio lavoro». Non mi importa. Prenditi del tempo. Scommetto che a renderti prezioso non è la tua capacità di cercare qualcosa su Google, ma la tua capacità di sintetizzare le informazioni. Fai le tue ricerche online, ma crea offline.
Adesso torna alla tua internet regolarmente programmata. Ricordati soltanto di concederti occasionamente il dono della disconnessione.Il mio caso è abbastanza paradossale: la bozza di questo post l'ho preparata ieri, e oggi lo pubblico tramite l'app di Blogger mentre sono in viaggio. Sono proprio un caso disperato, mi sa... ;-) Riuscirò almeno a trascorrere una vacanza più offline rispetto al mio solito? Lo scopriremo solo vivendo! :-)
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