Ebbene, l'altro giorno, guardando questa intervista, ho scoperto che «Richi [al secolo Riccardo Betteghella, NdC], il contraltare lumbard del terùn Pasqui [al secolo Bruno Galasso, NdC]», come l'avevo descritto qui, in realtà è terùn proprio come i suoi compagni di set – la sua cadenza parla chiaro – solo che è bravissimo a riprodurre il modo di parlare di un lumbard. Magari dovrei prendere esempio da lui, visto che ieri a Desio (MB) mi son sentita chiedere «Lei da dove viene, con quest'accento? Si sente che non è di qua»...
Dai che sto scherzando! Al contrario riguardo a questo genere di cose il mio obiettivo, coltivato frequentando anche due corsi di dizione, è sempre stato quello di avere una pronuncia perfetta senza nessun accento riconoscibile. E la domanda del tizio di ieri mi fa capire che forse dovrei ricominciare a esercitarmi...
Per quanto riguarda la comprensione del parlato lumbard, a volte mi sento un po' come il vampiro Aldo quando Giovanni e Giacomo gli fanno l'inganno della cadrega!!! :-O Finora non ho imparato molto dal Curs de lumbard per balùba scritto dal compianto Davide Rota e regalatomi l'anno scorso dal mio amore... <3 Comunque le risorse online non mancano: ad esempio c'è qui un curs de lumbard, qui un sito dedicato a tradizioni e proverbi del dialetto milanese, ed esiste persino la Wikipedia in lingua lumbaart.
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