Cose di cui mi rendo conto man mano che invecchio:La 7 mi pare francamente eccessiva – per quanto mi riguarda, sono altri i "generi di conforto" che temo possano esaurirsi ;-) – e la 8 mi sa che non l'ho capita granché... ma le altre le trovo azzeccatissime, soprattutto la 3, la 5 e la 10!
- Parlo con me stesso, perché a volte ho bisogno del consiglio di un esperto.
- A volte alzo gli occhi al cielo ad alta voce. [Questa non è proprio immediata da tradurre... ma credo che così renda abbastanza bene l'idea! NdC]
- Non ho bisogno della gestione della rabbia, ho bisogno che la gente la smetta di farmi inc***are.
- Le mie abilità relazionali sono più che buone. È sulla mia tolleranza degli idioti che dovrei lavorare.
- La più grande bugia che dico a me stesso è «Non ho bisogno di scriverlo, me lo ricordo».
- Quando ero bambino pensavo che l'ora del sonnellino fosse una punizione. Adesso è come una piccola vacanza.
- Il giorno in cui nel mondo finirà il vino è un'idea davvero troppo terribile a cui pensare.
- Neppure il nastro adesivo può aggiustare gli stupidi, ma può attutire il suono.
- Non sarebbe bello se potessimo infilarci nell'asciugatrice per dieci minuti, uscirne senza rughe e più piccoli di tre taglie?
- Avere fortuna [toh, ho appena scoperto che in inglese get lucky vuol dire, ehm, anche un'altra cosa, NdC] significa entrare in una stanza e ricordare il motivo per cui mi trovo lì.
mercoledì 22 febbraio 2017
Un curioso decalogo
Stasera sono un po' stanchina, per cui mi limiterò a condividere la traduzione di un simpatico "decalogo" che ho trovato sulla pagina Facebook Sun Gazing.
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