giovedì 21 maggio 2015
Perché alla fine ci sia sempre un lieto fine...
Due notizie di segno opposto, entrambe uscite oggi, che si ricollegano a un mio post di recente pubblicazione...
Annarita Sidoti, campionessa mondiale ed europea della marcia negli anni '90, si è spenta all'età di appena 45 anni non ancora compiuti lasciando marito e tre figli in seguito a «una lunga malattia», come hanno pudicamente parafrasato parecchi giornalisti: trattavasi per la precisione di un tumore contro il quale la minuscola marciatrice siciliana ha lottato con tutta sé stessa per diversi anni, ma alla fine purtroppo ha dovuto cedere.
Notizie decisamente più confortanti arrivano sul conto di Emma Bonino, alla cui lotta contro il cancro ho accennato nel post summenzionato: parlando ai microfoni di Radio Radicale, la politica ha reso noto che «Il bollettino medico contiene una buona notizia, perché gli esami clinici e la Tac fatti in questi giorni evidenziano una disapparizione di ogni evidenza di cancro, e quindi è il meglio che mi potevo aspettare». La Bonino ha voluto parlare anche per trasmettere un messaggio di speranza ai tanti malati «che stanno seguendo dei percorsi e delle terapie per questo tipo o altro tipo di sfide che ci troviamo ad affrontare». Non sono molti i pazienti che possono vantarsi come lei di aver ricevuto una telefonata dal Papa: «Mi ha confortato e mi ha detto affettuosamente che l'erba cattiva non muore», spiritosone di un Bergoglio! ;-) La sua battaglia comunque non è ancora conclusa: la coriacea leader radicale dovrà affrontare una radioterapia preventiva al cervello e osservare un lungo periodo di riposo... dopodiché ci si augura che recupererà la forza necessaria per combattere non solo per sé, ma anche per i suoi ideali politici.
Sogno una realtà in cui guarigioni come quella della Bonino siano la norma, e casi come quello della Sidoti diventino eccezioni sempre più rare fino a scomparire del tutto. Prima o poi ci si arriverà, ne sono certa... ma quanto tempo ci vorrà? Essere ben informati al riguardo, non sottovalutare il minimo sintomo sospetto, sottoporsi ai controlli consigliati dal medico e soprattutto sostenere la ricerca: ecco quello che tutti noi possiamo fare affinché quel felice momento si avvicini sempre più.
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