Ieri pomeriggio, mentre mi trovavo alla guida dalle parti di Silvi, ho notato un cartello stradale come quello qui accanto (la prima affissione risale a diversi anni fa, e magari di questi cartelli ne avevo già visti, ma non ci avevo mai fatto davvero caso): «Divieto di contrattare prestazioni sessuali su tutto il territorio comunale». E lì per lì ho pensato: chissà se uno scambio di frasi del tipo «Quanto vuoi?», «Cinquanta, prendere o lasciare», «Ok, sali» è considerato contrattazione, oppure in un caso del genere il divieto verrebbe aggirato? Subito dopo però mi sono un po' vergognata di aver formulato un pensiero così frivolo, tendente in qualche modo a sdrammatizzare una realtà drammatica: sì, perché non sono tante le donne che scelgono di praticare il cosiddetto "mestiere più antico del mondo" – espressione a proposito della quale ho trovato quest'interessante analisi – liberamente e autonomamente, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono intrappolate dentro un giro di sfruttamento spaventoso.
Sempre ieri ho letto la dolorosa storia di una ventenne rumena costretta a prostituirsi in una zona malfamata di Torino nonostante l'avanzato stato di gravidanza. Anzi, proprio il fatto che sia incinta la rende una "merce" particolarmente appetibile, per avere la quale gli uomini sono disposti a fare la fila e a pagare due o tre volte la tariffa ordinaria. Già non sono per nulla indulgente verso chi si concede rapporti a pagamento – io, sarà che sono una donna, il sesso lo vedo come qualcosa di assolutamente inscindibile dall'amore – ma nei confronti di chi trova eccitante ricevere prestazioni sessuali, per giunta non protette e chissenefrega delle malattie, da una futura mamma poco più che bambina non trovo altre parole se non schifo.
Per fortuna gli uomini non sono mica tutti così, anzi. Anche senza arrivare a cotanta perversione, non è affatto vero che «In Italia non c'è un uomo che non sia andato a prostitute almeno una volta», checché ne dica Michaela Biancofiore (curioso che l'abbia usato come argomento per difendere Silvio Berlusconi... proprio lui che si vantava di non aver mai pagato una donna). La dichiarazione dell'amazzone forzista ha scatenato i commenti più disparati, da «Ma che gente frequenta la Biancofiore? :-)» (Carlo Gubitosa) ad allusioni piuttosto esplicite sulle modalità con cui la signora avrebbe acquisito i dati statistici che le permettono di trarre conclusioni così perentorie... ;-)
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