#LiberiFinoAllaFine
). È stato lanciato un appello al Parlamento con malati, medici, infermieri, cittadini e personalità, perché venga discussa al più presto la proposta di legge di iniziava popolare depositata alla Camera dei deputati il 13 settembre 2013 dall'Associazione Luca Coscioni e dal comitato EutanaSiaLegale. Al video hanno preso parte personalità riconducibili ai contesti sociali, settori professionali e orientamenti politici più diversi, a testimonianza di quanto la questione sia sentita in maniera trasversale nell'intera popolazione italiana.Essendo particolarmente interessata all'argomento fin dai tempi del caso Englaro, ho voluto trascrivere la maggior parte del testo, indicando i nomi dei personaggi che ho riconosciuto – con gli altri mi scuso, ricordando che l'elenco completo dei partecipanti in ordine di apparizione si può leggere nella descrizione del video su YouTube – e, siccome trovo che non ci sia nulla da aggiungere, mi limito a specificare che sono le parole pronunciate dalla discografica Mara Maionchi e dall'attore Neri Marcorè a riassumere meglio il mio pensiero al riguardo.
Onorevoli Parlamentari, sono arrivata alla fine della mia vita. Vorrei poter decidere di non soffrire più. In Svizzera è possibile.
Io un giorno ci andrei. (Filippo Facci)
Io preferirei morire qui.
Onorevoli Parlamentari,
chi aiuta un malato terminale a morire (Mina Welby)
rischia fino a quindici anni di galera. (Mario Riccio, l'anestesista che ha aiutato Piergiorgio Welby a morire)
In Italia è un atto criminale.
Onorevoli Parlamentari, a chi appartiene la mia vita? (Marco Bellocchio)
La mia, a me. (Emma Bonino)
È la mia vita. (Selvaggia Lucarelli)
È la mia, di vita. (Aldo Nove)
Ritengo un mio diritto inalienabile poter scegliere se, come e quando. (Corrado Augias)
Onorevoli Parlamentari, vorrei essere io a decidere quando morire. (Paolo Mieli)
Io non so se lo farei, ma vorrei che fossimo liberi di decidere. (Mara Maionchi)
Onorevoli Parlamentari,
regolamentare l'eutanasia non significa permettere di morire, (Marco Maccarini)
ma permettere di scegliere di che morte morire. (Corrado Fortuna)
Chi chiede l'eutanasia vuole solo morire con dignità. (Lorenza Foschini)
Ogni paziente dovrebbe essere libero di scegliere come e fino a che punto vivere la propria malattia. Se avesse potuto scegliere, mia madre avrebbe detto «No, grazie». Mia madre è morta tra atroci dolori e io non ho potuto fare nulla.
Ogni anno sono migliaia i casi di eutanasia clandestina. (Giulia Innocenzi)
Ogni giorno quattro persone malate si suicidano anche nei modi più terribili, come Mario Monicelli. (Rocco Papaleo)
Onorevoli Parlamentari,
se perdo definitivamente conoscenza, voglio che siano rispettate le mie volontà. (Platinette)
Per questo serve una legge anche sul testamento biologico, (Luca Barbarossa)
che garantisca la libertà per tutti i cittadini, come prevede la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e il pieno riconoscimento del testamento biologico sottoscritta da quasi centomila italiani. L'abbiamo depositata in Parlamento a settembre 2013. Non ne avete parlato nemmeno cinque minuti.
Onorevoli, è passato più di un anno. (Vittorio Feltri)
Eppure il tema riguarderebbe un po' tutti. Abbiamo organizzato dibattiti, sollecitato inchieste, raccolto testimonianze, raccontato storie.
Abbiamo aiutato decine di malati a interrompere le terapie o a ottenere l'eutanasia all'estero. (Marco Cappato)
La Costituzione prevede che il popolo eserciti l'iniziativa delle leggi. (Roberto Saviano)
Anche il Presidente della Repubblica vi ha chiesto di discutere delle scelte di fine vita.
La maggioranza degli italiani è già favorevole a una legge sull'eutanasia.
Io sono a favore da sempre. (Maurizio Costanzo)
Sono a favore pure io che ho paura.
Onorevoli Parlamentari,
se l'eutanasia fosse legale, non aumenterebbero le morti: diminuirebbero le sofferenze. (Neri Marcorè)
Si tratta solo di riconoscere un diritto umano: il diritto di morire. (Umberto Veronesi)
Parrebbe semplice, no? (Marco Pannella)
Ed è semplice: basta cominciare a discuterne.
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