In un mondo ideale essere considerati omosessuali, che lo si sia o meno, non sarebbe di certo qualcosa da perderci il sonno, come già succede riguardo a caratteristiche ritenute più "neutre" rispetto all'orientamento sessuale... eppure nel ventunesimo secolo è ancora degno di ammirazione chi sa reagire con disinvoltura come la mia amica o come Johnny Galecki, protagonista della sitcom Big Bang Theory, il quale ha replicato ai rumors sulla sua presunta omosessualità con queste parole: «Non ho mai affrontato queste voci, poiché ho sempre pensato: perché difendersi contro qualcosa che non è offensivo?». :-)
Pochi giorni fa è uscito il nuovo spot dei 4 Salti Findus, nel quale il protagonista Luca va a mangiare a casa della madre in compagnia di un uomo, e coglie l'occasione per informare la genitrice che Gianni non è solo il suo coinquilino ma anche il suo compagno. La mamma poggia la mano su quella del figlio e gli confessa con lieta semplicità che lo aveva già capito. Tutto molto bello... o forse no?
Nel summenzionato mondo ideale l'unica critica da fare a questo spot sarebbe qualcosa del genere: «Ma insomma, ci siam bevuti ragazzini che ringraziano la mamma perché ha preparato loro la carne in scatola, abbiam mandato giù Kevin Costner che presenta il tonno sott'olio come un esempio di buona cucina italiana... e adesso dobbiamo credere pure a una madre secondo la quale cuocere dei surgelati nel microonde – neanche in padella, che un minimo di manualità in più la richiede – significa essere un ottimo cuoco?! Dai, questo è veramente troppo!!!». [Se così fosse io in pratica sarei la versione femminile di Cracco, tra parentesi] ;-) E invece le critiche da fare sono ben altre, e senza dubbio più sostanziali. Per farla breve, come osservato da Alessandro Gilioli, il volto dei protagonisti dello spot non appare mai in video... ed è assai arduo tenere a bada il sospetto di una qualche forma di pudore, di imbarazzo, da parte dei pubblicitari. Lo spot IKEA uscito un paio d'anni fa era di una naturalezza esemplare, al confronto. Ma sarà bene sforzarsi di vedere il bicchiere mezzo pieno, e accogliere questo spot come un piccolo ma significativo passo avanti verso un'ampia accettazione degli orientamenti sessuali diversi dal proprio. In fondo, come commenta Giovanna Cosenza in proposito, «piuttosto che niente è meglio piuttosto»...
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