Quando mi accade qualcosa di spiacevole, sono solita cercare conforto sfogandomi con le persone che mi sono più vicine, se non fisicamente almeno spiritualmente. A volte costoro, dopo avermi ascoltata, con l'intento di consolarmi mi raccontano qualcosa di simile, se non ancora più grave, che in un passato più o meno recente è capitato a loro o a qualcuno che conoscono. E senza dubbio questo mi è di aiuto per ridimensionare l'importanza di ciò che mi è successo, a guardarlo secondo una prospettiva meno catastrofica, e a pensare più positivo.
Però a volte mi sento come se tali reazioni avessero l'intento di mettere a tacere le mie non certo immotivate lagnanze, per la serie «Con quale coraggio ti lamenti, visto che a me/alla mia vicina/ammiocugggino è successo questo e quest'altro?!». L'ultimo caso in ordine di tempo: lunedì scorso mi è capitato un inconveniente a dir poco fastidioso che ha dato inizio a una vera e propria settimana di passione... nell'accezione 2 del termine, ahimè. :-/ Tutto sommato nulla di veramente irrimediabile, "solo" un'infinità di seccature dal punto di vista pratico. E ancora non riesco a liberarmi dall'ansia, dal nervosismo e dalla rabbia – anche nei confronti di me stessa, ché avrei dovuto essere più prudente – suscitati in me dall'accaduto. Beh, le persone che erano con me in quell'occasione successivamente hanno fatto a gara – in una chat di gruppo su WhatsApp così attiva che a un certo punto ho dovuto silenziarla – nel farmi notare che avrebbe potuto andarmi peggio, che a tutto c'è rimedio, che le cose materiali a differenza degli affetti si recuperano... e soprattutto nel raccontare disavventure analoghe capitate a loro e tali da far accapponare la pelle, roba che alla fine ho concluso «Vabbè, a questo punto non parlo più».
Se devo essere sincera, di tutte quelle sensate osservazioni il mio lato razionale è perfettamente consapevole: qualche anno fa arrivai a un passo dalla morte, figuriamoci... quindi non dovete venire a dirlo a me, che esistono problemi ben più seri. Però 'sta cosa mi è successa adesso, e per giunta mentre ero intenta a gestire varie altre fonti di stress che già facevo fatica a sostenere: insomma, più o meno la classica goccia che fa traboccare il vaso. Ho un bisogno di riposo che non hai idea, guarda...! E aspetto con trepidazione le mie prossime ferie, tra poco più di un mese... sperando che troverò il modo di mettere a frutto quella settimana per rigenerarmi almeno un po'. Uffa, ma non sarà ora che la ruota della vita cominci a girare nel modo giusto anche per me?!
[La foto della bambina che urla è tratta da Nonciclopedia]
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