Di recente mi sono imbattuta nell'immagine qui sotto, l'ho salvata sul mio hard disk, e oggi l'ho recuperata per osservarla, o meglio leggerla, con maggiore attenzione. Essa si intitola Life Next Year and Beyond: Appearing and Disappearing e mostra alcune cose che, secondo l'autore Ross Dawson, sono destinate a comparire oppure scomparire dalla nostra vita quotidiana nel prossimo futuro.
Essendomi soffermata dapprima sulla metà sinistra dell'immagine, mi sono un tantinello esaltata: pensa che meraviglia, un mondo che potremo guardare attraverso occhiali dotati di realtà aumentata (per i Google Glass è questione di poco), nel quale potremo comandare il televisore e magari anche le altre apparecchiature di casa semplicemente con la voce, effettuare pagamenti apponendo un'impronta digitale e costruire oggetti a misura delle nostre esigenze per mezzo di una stampante 3D senza neanche uscire di casa, un mondo nel quale andare in vacanza nello spazio ed interagire coi robot come ausilio per le nostre normali attività non sarà più fantascienza. E per quanto riguarda la salute c'è da aspettarsi progressi ancora più incoraggianti. Altre cose, come il controllo del pensiero, invece le ho trovate un pochino inquietanti, anzi parecchio...
E il mio senso di disagio è aumentato quando sono passata ad esaminare la metà destra dell'immagine. Ero già consapevole di alcune realtà: la pensione è divenuta praticamente un miraggio per tanti di quei fortunati che un lavoro ce l'hanno, le monete sono destinate a cedere il passo ai sistemi di pagamento elettronici, e il software che utilizziamo, la musica che ascoltiamo, i film che guardiamo sempre più spesso li scarichiamo da internet senza dover dipendere da supporti fisici come CD e DVD, tanto che l'estinzione dei negozi di videonoleggio (come pure dei telefoni pubblici) si trova ormai a buon punto. Per quanto riguarda la stampa fotografica, mia madre mi rimprovera spesso perché, da quando ho abbandonato i rullini, in casa non ci sono quasi più foto cartacee recenti... e regalarle una cornice digitale non è stato sufficiente a soddisfarla del tutto.
Ma davvero non conosceremo più la vergogna? Davvero dovremo dire addio alla nostra intimità e alla privacy? All'ortografia? Alla scrittura a mano, che è uno dei miei punti di forza? [Beh, alla peggio mi aprirò un negozietto che offrirà questo servizio diventato ormai così raro e vintage! ;-)] Però alle mie sacrosante otto ore di sonno per notte no, non ci rinuncio! :-) (In realtà nei giorni feriali ne dormo anche di meno, ma poi cerco di recuperare durante il weekend)
Comunque, siamo seri: la scomparsa della biodiversità e quella dello stato sociale... queste sì che sono prospettive davvero preoccupanti! :-/
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