Come tutte le ultime domeniche di ottobre, una delle primissime cose che ho fatto dopo essermi alzata è stata
rimettere indietro di un'ora gli orologi: tutti quanti, tranne quello dello
smartphone (perché in
Impostazioni →
Data e ora ho selezionato
Data e ora automatici – Utilizza l'orario fornito dalla rete) e quello del
notebook (infatti il sistema operativo "sa" quando avviene il passaggio dall'
ora legale a
quella solare e viceversa... e comunque per una maggiore precisione
ho impostato la sincronizzazione automatica con il server di riferimento
ntp.inrim.it
). Un discorso a parte devo farlo per il
tablet: anche Android "sapeva" che oggi l'orologio di sistema andava spostato all'indietro di un'ora, ma poiché già prima esso era in ritardo di circa sei minuti (suppongo perché il mio Galaxy Tab non ha il
3G per potersi sincronizzare, e il solo Wi-Fi non ha alcuna utilità allo scopo), lo sfasamento è rimasto. Allora ho pensato di cercare un'app per Android che facilitasse l'aggiornamento dell'orologio... e ho trovato
ClockSync, che è gratuita e senza pubblicità: essa permette di allineare l'ora di sistema con il
tempo atomico fornito dal server NTP (
Network Time Protocol)
pool.ntp.org
. Purtroppo, affinché possa funzionare la
sincronizzazione automatica, è necessario aver effettuato il
rooting del dispositivo (che peraltro invalida la garanzia), e non è questo il mio caso. Ho quindi dovuto attivare il
Rootless Mode (che prevede una notifica se l'offset supera una certa soglia configurabile) aggiornando l'ora in
modalità manuale assistita con un errore non superiore ai 30 secondi. Perché tutto questo? Beh, per via delle restrizioni intrinseche di Android: a quanto pare Google ha stabilito "per motivi di
sicurezza" di non
consentire alle applicazioni utente di impostare l'ora di sistema sui dispositivi Android. Se la cosa non ti garba, ClockSync offre un comodo pulsante
Blame Google ("rimprovera Google") per esprimere il tuo fermo dissenso! :-)
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