giovedì 23 agosto 2012
Tutti al MOCA!
Nei prossimi tre giorni, ossia venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 agosto, il Parco della Caserma Di Cocco a Pescara ospiterà il MOCA 2012. Questa è la terza edizione dell'evento, a quattro anni di distanza dalla precedente, alla quale dedicò a suo tempo un servizio anche il TGR Abruzzo. Benché nel relativo banner compaia una caffettiera, il nome non ha niente a che vedere con la tradizionale moka: tale acronimo sta infatti per Metro Olografix Camp, dove Metro Olografix è l'associazione culturale telematica che organizza l'evento. Ma di cosa si tratta? Beh, di un hacker camp [colgo l'occasione per sottolineare la differenza tra hacker e cracker, due concetti piuttosto diversi che però i mezzi di informazione generalisti tendono troppo spesso a confondere] aperto a partecipanti provenienti da tutta Italia e anche dall'estero. Poiché mi sono iscritta all'evento, sto ricevendo gli aggiornamenti della relativa mailing list, che nelle ultime ventiquattr'ore hanno raggiunto un ritmo abbastanza frenetico... e, basandomi sui messaggi che ho letto e sul programma, mi aspetto di trovarmi in un ambiente ad elevatissimo tasso di hackeraggine: della serie «e io che c'azzecco?!». ;-) Figurati che esiste perfino un'app [non up... ;-)] ufficiale, sviluppata da Matteo Panella! :-)
Il MOCA 2012 è dedicato alla memoria di Fabio "Vampiro" Pavone, un socio di Metro Olografix affetto da distrofia di Duchenne, scomparso il mese scorso a neanche 34 anni. Chi come Loris l'ha conosciuto lo ricorda come un ragazzo animato da una gran sete di sapere e da un'incrollabile voglia di vivere nonostante la malattia. Fabio, che usava il computer come strumento per comunicare con il mondo e che in questo ha potuto contare sul sostegno degli amici di Metro Olografix, si impegnò molto contro il digital divide. Nel 2007 ebbe un certo risalto la notizia che il sistema sanitario regionale non aveva concesso alla sua famiglia il rimborso dei tremila euro spesi per l'acquisto del sofisticato mouse che consentiva a Fabio di comandare il computer tramite il movimento delle labbra. Il primo a scrivere di questa assurda vicenda fu l'avvocato pescarese Andrea Monti, il quale pubblicò sul suo blog Un marziano a Pescara una lettera aperta indirizzata al direttore del quotidiano locale Il Centro. Dopodiché del caso si occupò nientemeno che l'Espresso, oltre a testate specializzate come Punto Informatico e Zeus News. L'articolo pubblicato su quest'ultimo sito riporta una considerazione tanto amara quanto verosimile, temo: «è evidente che, in futuro, chi non avrà la sua caparbietà e l'appoggio di una rete di hacker, dovrà pagare o essere escluso dal sistema». Si spera comunque che le cose possano cambiare in meglio...
Nessun commento:
Posta un commento