Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
[
A due anni di distanza, nel mio piccolo torno ad onorare su questo blog il
Giorno della Memoria, che in occasione dell'anniversario dell'abbattimento dei cancelli di
Auschwitz commemora le vittime del
nazismo e del
fascismo, dell'
Olocausto e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. L'unico modo consono che mi è venuto in mente per farlo è stato citare l'
incipit di
Se questo è un uomo, lo straziante romanzo autobiografico di
Primo Levi che prima o poi dovrò trovare la forza per rileggere]
ti consiglio i sommersi ed i salvati visto che già conosci se questo è un uomo!
RispondiEliminaTi ringrazio, seguirò senz'altro il tuo consiglio!
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