lunedì 1 novembre 2010

Moi, je suis la petite curieuse

L'altro giorno Teiluj ha raccontato di essere rimasta vittima di «uno strano caso di plagio»: un sedicente scrittore aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook un post scritto da lei mesi fa facendo credere che fosse farina del suo sacco, mentre in realtà lui si era limitato a cambiarne il titolo e ad aggiungere un "tocco personale" davvero trascurabile. L'autrice è riuscita a scoprire la spiacevole appropriazione indebita grazie a FairShare, un servizio che ti consente di monitorare la diffusione di quello che hai scritto in Rete; il suo funzionamento è spiegato qui.
Ho colto l'occasione per registrarmi pure io, immettendo l'URL del feed di questo blog, poi selezionando il tipo di licenza Creative Commons che ho scelto di applicare, e infine aggiungendo in Google Reader l'iscrizione al feed appena generato, tramite il quale il servizio mi avrebbe segnalato il riutilizzo dei miei contenuti man mano che lo avesse rilevato. Sinceramente non credevo proprio che avrebbe trovato alcunché... e invece, dopo un paio di giorni, ecco che salta fuori qualcosa. Chissà di cosa mai si tratterà?! Ecco cos'è apparso nel feed...


Ne risultava che ottantuno parole tratte dal mio blog (con tanto di link, a onor del vero) erano finite in un thread, aperto all'interno di un forum dedicato alle traduzioni, nel quale si discuteva riguardo alla corretta traduzione in francese del termine curiosona. Oltre al titolo del blog e alla descrizione sottostante, era stato copiato pure il contenuto del trafiletto intitolato Chi sono che puoi vedere in cima alla sidebar qui accanto. Tutte frasi che non mi rappresentavano poi così bene all'epoca in cui le scrissi, figuriamoci oggi a distanza di oltre tre anni e mezzo... ma per il momento intendo lasciarle così come sono, un po' a titolo di souvenir, un po' per pigrizia... e soprattutto perché non mi viene in mente nulla di meglio da scrivere! ;-) (Qualcosa del tipo «Chi sono io? E come faccio a riassumerlo in poche righe?» sarebbe onesto, ma un tantino inflazionato...).
L'esperienza di Teiluj insegna che FairShare sa essere un ottimo alleato per vegliare sulle opere dell'ingegno... ma può rivelarsi utile anche solo per scoprire che i contenuti messi online sono soggetti ad essere "riciclati" in modi che non si sarebbero mai immaginati. Nel mio caso ho imparato che, almeno secondo alcuni, la parola italiana curiosona (che è un accrescitivo) va resa in francese con l'espressione la petite curieuse (più affine a un diminutivo)... :-)

Update del 25 novembre (giornata di aggiornamenti, oggi! ;-)): FairShare è un ottimo strumento... però non lo definirei proprio "furbissimo", ecco. Quando ad esempio nel mio tumblelog ho citato con tanto di link alcune frasi tratte da un articolo pubblicato su The Economist, il servizio mi ha avvisata che secondo lui l'Economist aveva copiato i miei contenuti! ;-)

1 commento:

  1. Mi sono appena registrata anch'io!

    Ti farò sapere ;)

    Ciao ma petite curieuse

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