martedì 2 settembre 2008

Due virgolette di troppo

L'Arcigay ha protestato per il modo in cui i media italiani hanno trattato la situazione personale di Domenico Riso, lo steward di origine siciliana morto nell'incidente aereo di Madrid assieme al compagno Pierrick e al bimbo di tre anni di quest'ultimo, Ethan. Alcuni giornali hanno glissato sui dettagli che potevano turbare i benpensanti, mentre Repubblica e il Corriere della Sera sono stati un po' più espliciti, commettendo però qualche madornale passo falso, come le virgolette poste attorno alla parola «famiglia»: due segni tipografici apparentemente innocui, ma interpretati dai più come volti a sminuire le scelte di vita non tradizionali dei due uomini. Su Repubblica Francesco Merlo ha voluto replicare alla presa di posizione dell'Arcigay con un intervento infarcito di considerazioni incredibilmente fuori luogo... per la serie «la pezza è peggio del buco»!
In una storia come questa, non posso però fare a meno di chiedermi: se la famiglia di origine di Domenico aveva accettato il modo di essere dell'uomo, in un momento così tragico non avrebbe fatto volentieri a meno di vederlo reso pubblico con tanto risalto?

4 commenti:

  1. Sì, l'intervento di Merlo è stato ben peggiore di quel che hanno fatto i quotidiani.
    Ti dirò che anch'io penso che l'Arcigay abbia un po' esagerato con i termini (perchè invocare l'omofobia in un contesto del genere mi pare un po' troppo), ma è indubbio che ci sia stato quell'odioso comportamento tipico dell'informazione italiana: si va ad indagare sulla vita privata per rendere la notizia più drammatica, quando poi si scopre che Riso era gay allora ci si rifugia dietro la privacy, l'"amico", la "famiglia".
    Per me un giornale avrebbe dovuto semplicemente titolare "italiano muore in incidente aereo con compagno e il figlio di lui", senza strillare le preferenze di nessuno, ma senza negare il rapporto tra i due. Perchè, almeno secondo me, scrivere "amico" (con tanto di virgolette ironiche) invece di compagno è travisare la realtà.

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  2. Non solo travisare la realtà: direi anche lasciarsi andare a valutazioni personali, che con la cronaca c'entrano ben poco.
    Il titolo del Corriere era ineccepibile... peccato per il contenuto dell'articolo!

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  3. Ecco, non avevo mica fatto caso al titolo del Corriere e che corrispondesse quasi perfettamente a quello da me proposto. :D
    Ovvio comunque che anche - e soprattutto - l'articolo debba rispettare la vittima; effettivamente in questo caso, nonostante il titolo fosse "esatto", tutto il resto è ampliamente criticabile...

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  4. Arcigay alla corte di Repubblica: niente scuse e tanta pubblicità. Per il giornale...
    http://noirpink.blogspot.com/2008/09/attualit-arcigay-alla-corte-di.html

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