Anche se consideravo eccessivamente polemico l'editoriale che il direttore di TV Sorrisi e Canzoni Umberto Brindani aveva scritto contro il canone Rai, a questo punto mi tocca dargli ragione. Il canone è stato portato a 106 euro, con un aumento di 2 euro rispetto all'anno scorso, che sarà anche in linea con l'inflazione... ma è innegabile che la quantità di pubblicità che interrompe i programmi Rai abbia ormai raggiunto quasi lo stesso livello di Mediaset, con la differenza che a quest'ultima azienda non si deve pagare alcun canone. Sulla qualità delle trasmissioni non mi soffermo, limitandomi a riportare il testo di un e-mail che ho inviato qualche giorno fa alla redazione del programma L'Italia sul 2, in onda su Raidue nel primo pomeriggio dei giorni feriali.
«Mia madre, che segue assiduamente il vostro programma, ha notato che, soprattutto di sabato, vengono trasmessi servizi già andati in onda. Ci rendiamo conto che non saranno molti i telespettatori altrettanto fedeli, ma per rispetto a quei pochi non troviamo giusto che si abusi così tanto della tendenza a trasmettere repliche, specialmente nel periodo invernale. Se manca il materiale per produrre una puntata interamente nuova ogni giorno (e sorvoliamo sulla ripetitività dei dibattiti dedicati ai casi più attuali), forse sarebbe il caso di ridurre la durata del programma.»
Come c'era da aspettarsi, non ne hanno tenuto minimamente conto, dal momento che pure oggi hanno rispolverato delle repliche!
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