Ieri ho comprato Vanity Fair, un settimanale che ha ben poco da invidiare ad un mensile sia dal punto di vista della quantità di cose da leggere, sia da quello del peso: ottocento grammi!
Oltre alla lettera di Chiagraz , che vi consiglio di leggere, nella rubrica della posta è stata pubblicata la seguente missiva, scritta da Maria M.:
Ho 25 anni e non passa secondo in cui il mio pensiero non sia rivolto al «nemico»: il cibo. Fino a pochi mesi fa pesavo 38 kg per 163 cm d'altezza e, ora che ho ripreso ad avere rapporti quotidiani con il «nemico», mi ritrovo addosso ciò che tanto odio: la carne. Quando ho visto le foto che Oliviero Toscani ha fatto a Isabelle, ho provato nostalgia. Nostalgia del controllo che avevo sul mio corpo, nostalgia delle mie costole, nostalgia delle ossa delle mie braccia, che ora sento gonfie di carne. Vivo imprigionata in un corpo che non mi appartiene. Il corpo di un'estranea. L'anoressia nasce con te, è un seme che porti nel cuore e che cresce con te. Dicono che è una campagna di sensibilizzazione, ma sensibilizzazione a che cosa? Posso vederne altre cento di Isabelle, e l'unico sentimento che scatta dentro di me è la nostalgia.
Ora, io sono contraria per principio alla censura... ma, dopo aver constatato che ci sono ragazze che ragionano (?) in questo modo, non posso non condividere appieno la decisione del Giurì sulla pubblicità di proibire la campagna provocatoria-che-più-non-si-può (come al solito) di Oliviero Toscani, sul quale condivido il punto di vista sarcastico di Stefano Disegni.
Passando ad un argomento più leggero, ho scoperto con disappunto che i post più lunghetti che Daria Bignardi pubblica settimanalmente nel suo blog non sono altro che gli articoli che lei scrive per Vanity. Non me la sento però di rimproverarla se non dedica al blog l'attenzione che meriterebbe: in fondo lei ha spiegato chiaramente che non ce la fa ad aggiornarlo con maggiore assiduità.
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