Ho letto qui che sono iniziati i casting per "Betty la brutta", la versione italiana del telefilm statunitense "Ugly Betty", il quale a sua volta è un remake della telenovela colombiana "Yo soy Betty la fea" (in italiano, "Betty la cozza").
Se solo avessi l'ambizione di fare l'attrice a tutti i costi, ci potrei provare... Anche se non mi considero poi così brutta, non ci vuole molto ad imbruttire una persona: come dice Davide Maggio, l'interprete di "Ugly Betty" non è poi tanto male... ma è bastato metterle dei vestiti tutt'altro che trendy, l'apparecchio ai denti ed un paio di occhiali un po' démodé per renderla "ugly".
A proposito, nella stragrande maggioranza dei film, telefilm e fiction che ho visto ricorre un cliché che mi fa enormemente incavolare: ogni volta che si vuole costruire il personaggio di una ragazza un po' bruttina o di uno sfigato, gli si fa indossare un vistoso paio di occhiali ed il gioco è fatto (o quasi); l'eventuale metamorfosi del personaggio da "brutto anatroccolo" a "cigno" e l'inizio dei suoi successi nella carriera e in amore sono immancabilmente segnati dall'utilizzo delle lenti a contatto. Poi è normale che i giovani costretti a portare gli occhiali sviluppano dei complessi sproporzionati... mentre invece a moltissime persone una montatura scelta a dovere dona, eccome!
Nessun commento:
Posta un commento