venerdì 21 novembre 2014

Com'è difficile essere sé stessi...

Poiché questa settimana sono in ferie, ieri pomeriggio ho deciso di concedermi un film appena uscito: Scusate se esisto! (qui il trailer) di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi, che del regista è la consorte, e Raoul Bova. Che dire... mi è piaciuto un sacco, ho riso parecchio e sono uscita dalla sala di ottimo umore, con giusto un pizzico di commozione. :-) Il genere è molto simile a quello di Tutti pazzi per amore, l'unica fiction televisiva che seguivo volentieri (e ho appena scoperto che non ne sarà prodotta una quarta stagione... AAAAARGHHH!!!)... e non è un caso: con essa ha in comune il regista (delle prime due stagioni, perlomeno), l'autore Ivan Cotroneo e un paio di attori, Corrado Fortuna e Stefania Rocca.
La trama in sintesi: Serena Bruno (Paola Cortellesi) è un architetto un po' idealista ma di talento, originaria di Anversa – non la città belga, bensì il paesino abruzzese ;-) – che dice basta a una luminosa carriera all'estero per tornare in patria: va ad abitare alle porte di Roma, e per campare le tocca arrabattarsi con vari lavoretti che non rendono affatto giustizia alle sue capacità. A un certo punto Serena decide di mettere a frutto le sue competenze partecipando al concorso per la riqualificazione del Corviale, ma a quanto pare nessuno affiderebbe un lavoro così importante una donna, e così, per farla breve... «Se vuoi diventare qualcuno... fingi di essere un altro!», come recita la locandina. ;-) Con l'aiuto del bel Francesco (Raoul Bova), dal quale rimane affascinata salvo poi scoprirne l'omosessualità, Serena farà di tutto pur di portare avanti il suo ambizioso progetto.
Risate a parte, si tratta di una storia piuttosto attuale, con vari spunti di riflessione sul mondo del lavoro, nel quale imperano il maschilismo e il culto del "capo", nella fattispecie impersonato dal dottor Ripamonti (Ennio Fantastichini), che tiranneggia tutti i dipendenti a cominciare dalla fedele assistente Michela (Lunetta Savino). Per quanto riguarda la parte comica, devo ammettere che non ho gradito la rappresentazione un tantino troppo "macchiettistica" dei gay (oltre a Bova, sempre più bravo, nel cast ci sono altri due "belli" del cinema e della televisione nostrani che rinunciano al ruolo del macho per loro consueto); ho invece trovato esilarante la sempre eccezionale Paola Cortellesi, romana DOC, specialmente quando pronunciava tipiche esclamazioni abruzzesi come «Fréghete!» e «Mannaggia la Majella!». ;-) Comunque "Paoletta" conferma di avere un orecchio straordinario non soltanto per le cadenze dialettali e le lingue straniere – nel film le capita di parlare in inglese, francese, tedesco e persino in giapponese – ma pure per la musica: un paio di brani dell'ottima colonna sonora sono cantati da lei.

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